lunedì 18 gennaio 2010

VIETNAM (VALLE DI "MAI CHAU").

PROGRESSO DIETRO L'ANGOLO.

Dopo cena (fortunatamente ci siamo portati dietro da mangiare e cuciniamo noi) non c'è niente da fare.
E' buio e manca l'elettricità.
Duc allora accende il suo computer portatile e ci fa vedere un film d'azione piratato.
Grazie alla sua scorta aggiornata di film è sempre il ben venuto nel villaggio.
Il progresso è dietro l'angolo.
Nuove strade attraversano la valle di Mai Chau.
I sentieri per il bestiame si sono trasformati in carreggiate per motorini, e la lamiera comincia a rimpiazzare i tetti di paglia.
Lungo la strada principale la gente sostituisce le vecchie capanne di legno con case di cemento a tre piani dai colori sgargianti.
La vita del villaggio sta cambiando.
I giovani se ne vanno, attratti dalle luci di Hanoi.
E le famiglie sono sempre meno numerose.
Quest'anno si celebra il quarantesimo anniversario del massacro di My Lai, dal nome del villaggio dove i soldati statunitensi trucidarono centinaia di civili.
Come sempre, decine di americani sono venuti in segno di rispetto e per chiedere scusa.
Nessun rancore.
La riconciliazione fa bene agli affari, e comunque oggi la maggior parte dei vietnamiti è nata dopo la fine della guerra.
Le cose migliori del passato coloniale sono state ricreate per gli stranieri.
Ad Hanoi si può gustare un drink al Metropole, dove, Grahame Greene e i personaggi del suo romanzo, "Un americano tranquillo", bevevano Martini.


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