martedì 19 gennaio 2010

VIETNAM (VALLE DI "MAI CHAU").

OTTIMISMO E PATRIOTTISMO.

A Hue, la vecchia capitale imperiale, è possibile dormire in un nuovissimo albergo a cinque stelle che si affaccia sulla cittadella, scenario della gloriosa liberazione del Vietnam.
E' qui che l'esercito nordvietnamita sconfisse gli Stati Uniti innalzando la bandiera gialla e rossa.
Oggi gli imperialisti statunitensi tornano, come ospiti paganti.
Ho Chi Minh City, la vecchia Saigon, è una metropoli affollata e in grande crescita, brulicante come un formicaio.
La gente qui considera gli abitanti di Hanoi delle persone tirchie e snob.
Nella capitale, invece, quelli del sud sono considerati spendaccioni e volgari.
Vicino a Ho Chi Minh City c'è un famoso sito turistico, le gallerie di Cu Chi, considerate la dimostrazione più straordinaria di come un paese contadino e arretrato sia riuscito a sconfiggere il più grande esercito del mondo.
Le gallerie di Cu Chi erano un nascondiglio dei vietcong.
Un labirinto sotterraneo che si estende per centinaia di chilometri, con tanto di sale ospedaliere.
Durante i loro agguati i vietcong si rifugiavano nelle gallerie: sembravano sbucare dal nulla per poi scomparire di nuovo.
Una persona comune non sarebbe in grado di resistere nemmeno cinque minuti lì sotto.
Per attraversare le gallerie bisogna accucciarsi e il caldo è soffocante.
Alcuni passaggi sono stati allargati per far passare le "patate".
Il momento più interessante della visita è rappresentato da una serie di trappole sotterranee progettate per impalmare i nemici su canne di bambù appuntite.
Le trappole non hanno mai causato grandi danni, ma gli effetti sul morale del nemico erano devastanti.
All'uscita, il banco dei souvenir fa affari d'oro.
Oggi il Vietnam è un paese ottimista e patriottico.
E perchè non dovrebbe?
Ha sconfitto Francia, Stati Uniti, Cina e Giappone.
E' ancora uno stato autoritario, dominato da un partito unico che ormai di comunista ha solo il nome.
Il tempo dei sacrifici è finito, ed è arrivato il momento di spendere e spandere.
"Zio Ho" resterebbe sbalordito di fronte alla sua creatura.
Ma chissà se ne sarebbe contento.
Nella città che oggi porta il suo nome, in cima a un grattacielo, una gigantesca insegna al neon brilla nel cielo notturno: "Usa success", si legge.
Certo, gli imperialisti hanno perso una battaglia.
Ma è il capitalismo americano che sta vincendo la guerra.
E la gente fa a gara per arrendersi.




Nessun commento:

Posta un commento