giovedì 14 gennaio 2010

CINA (DESERTO DI "TAKLAMAKAN").

RICCHEZZA NON PER TUTTI.

Se per gli uiguri il deserto, con tutte le sue ricchezze, è un motivo di fierezza, per certi versi è anche una fonte di frustrazione: nonostante sia ricco di petrolio e di gas, non gli porta nessun profitto.
La ricchezza ostentata per le strade di Kashagar è riservata ai cinesi.
Nei primi sei mesi del 2008 la città ha registrato una crescita superiore al 30 per cento, ma solo pochi uiguri ne beneficiano.
A Khotan, nel sud del deserto, sono loro che estraggono la giada bianca, molto apprezzata anche oltre i confini della provincia.
Le imprese che la commercializzano, però, sono guidate da cinesi.
Il Taklamakan, insomma, rimane crudele con i suoi abitanti, anche se non per gli stessi motivi di un tempo.
Oggi il deserto è più semplice da attraversare, ma può ancora far soffrire.
E chi oltrepassa le porte della fortezza di Jiayuguan in direzione del Taklamakan, sa che potrebbe imbattersi in molti fantasmi.

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