sabato 9 gennaio 2010

VENEZIA.

AVEVAMO APPUNTAMENTO CON SERENA vicino alla fermata delle Zattere, dove c'è un ex magazzino occupato.
Un gruppo di persone beveva vin brulé, fumava, giocava a biliardino e dava da mangiare ai cani.
Una band ha intonato le cover di Elvis e la gente si è alzata e ha cominciato pian piano a ballare elegantemente il twist.
Nel frattempo su uno schermo venivano proiettati dei film in bianco e nero anni cinquanta.
Kier si è piazzato davanti al palco ed è rimasto in piedi a guardare.
Credo che fosse la prima volta che sentiva "Heartbreak Hotel e Hound Dog".
Poco dopo sono state proiettate anche le opere di Serena, mentre sul palco cominciava a suonare un gruppo ska.
Era talmente tanto tempo che non sentivo un bravo gruppo ska (con tanto di sassofonista e trombonista rasta) che ho cominciato a muovere il corpo seguendo il ritmo della musica, ma tenendo fermi i piedi.
Kier era ancora in prima fila, con la gente che saltava da una parte all'altra.
Una ragazza adolescente lo ha preso per mano e gli ha fatto fare la giravolta.
Era quasi mezzanotte quando l'ho trascinato fuori dal locale.
La Giudecca, un tempo casa di Michelangelo e Alfred de Musset, e oggi di Elton John, è bella anche di giorno.
Serena ci ha portato a visitare il suo studio in una ex distilleria, dove un mese prima aveva trovato i suoi quadri che galleggiavano nell'acqua.
Quando li abbiamo visti erano tutti asciutti e sistemati ordinatamente contro le pareti.
La vita a Venezia è costosa perchè ogni cosa deve essere trasportata con le barche.
Ma chiunque può concedersi una cioccolata calda con panna passeggiando dalla tetra prigione femminile fino al semideserto Hotel Hilton, dove ci si può sedere sulla terrazza e godersi la vista più bella della città.
Aveva ragione Jan Morris, quando diceva nel suo magistrale "Venezia", pubblicato nel 1960: "Questa non è una città grande.
La si può abbracciare interamente con lo sguardo.
Lunga tre chilometri e larga un chilometro e mezzo, la si può percorrere a piedi dal mattatoio a nordovest fino ai giardini pubblici a sudest, in un'ora e mezza".

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