sabato 16 gennaio 2010

VIETNAM (VALLE DI "MAI CHAU").

COCKTAIL VIETNAMITA.

"Una sosta al gigantesco mausoleo dedicato a Ho Chi Minh, prima di godersi gli splendidi panorami della valle di Mai Chau".

Nel santuario più famoso del Vietnam non ci sono nè buddha nè incensi nè offerte.
E' il più brutto del paese.
A pensarci bene, non sembra neanche vietnamita.
E' il gigantesco mausoleo che contiene i resti terreni di Ho CHI Minh.
E' qui che studenti, reduci di guerra e patrioti vengono a rendere omaggio al padre della patria, oggi splendidamente imbalsamato sotto vetro.
Ho Chi Minh non avrebbe gradito questa sistemazione.
Voleva essere cremato.
Una volta scrisse: "Non solo la cremazione è meglio dal punto di vista igienico, ma inoltre aiuta a preservare la terra".
Ho Chi Minh non si porta affatto male i suoi 118 anni: ha l'aria saggia e gentile, proprio come nei trattati appesi in tutte le case nordvietnamite.
Tutti lo chiamano affettuosamente "zio Ho".
L'uomo che 33 anni fa riunificò il paese è ancora molto amato.
Ma per i più giovani le sue guerre appartengono al passato.
"Non ci interessa la storia o la politica, vogliamo solo essere occidentali", dice Nguyen Huu Duc, 26 anni.
Duc è la nostra guida.
Come tutti i suoi amici ammira l'America: la libertà personale, la tecnologia e la sfrontatezza.
I ragazzi divorano i film piratati.
Parlano il linguaggio universale del consumismo.
Le loro sorelle minori portano zainetti di Barbie Fashion.
In una casa, mentre beviamo il tè, il tipico ritratto di zio Ho guarda un gigantesco poster della Disney con Topolino e Minnie.
E non sono solo i ragazzi a pensarla così.
Fuori dal mausoleo di Ho Chi Minh chiacchieriamo con un anziano reduce di guerra.
Oggi fa il conducente di risciò.
Ha perso un occhio durante un bombardamento statunitense.
"Che pensa oggi degli americani?", gli chiedo.
"Non ho problemi con loro", risponde.
Perfino per chi l'ha combattuta, ormai la guerra è acqua passata.
Anche grazie ai soldi.
Dopo la guerra i tempi sono stati duri.
I soldati che avevano combattuto a fianco degli americani sono stati mandati nei campi di rieducazione.
Mentre le scelte economiche del regime comunista impoverivano la popolazione.
Ma da quando il governo ha deciso di seguire l'esempio cinese, liberalizzando l'economia, il reddito ha cominciato a crescere a ritmi vertiginosi.
Oggi i vietnamiti sono più ricchi dei cambogiani e dei birmani.
Anche i contadini hanno motorini e tv.
"Qualche anno fa mia madre ha dato via due maiali per un televisore", spiega Duc.
Oggi basterebbe mezzo maiale.

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