venerdì 29 gennaio 2010

CALCUTTA (VIAGGIO TRA LE LIBRERIE).

SVILUPPARSI IN ALTEZZA.

Con la cartina in tasca proseguiamo verso la grande libreria Das Gupta.
E' stato Mallick a parlarcene, descrivendola come il primo posto in cui cercare testi di cinema.
A College street conoscere i colleghi e raccomandarli ai clienti è un'abitudine.
Così il visitatore "naviga" da un posto all'altro anche se non è su internet, ma in un quartiere che si attraversa a piedi e che non potrebbe essere più vitale.
La libreria di Arabinda Das Gupta è aperta al pubblico tutti i giorni tranne la domenica, dalle nove del mattino alle nove di sera.
Il suo negozio è un grande spazio pieno di preziose bacheche in tek e vetro.
A volte i suoi clienti fanno la fila nel corridoio formato dalle pile di novità che dall'ingresso arrivano fino al bancone.
Quella di "Arabinda Babu", o "zio Arabinda" come lo chiamano tutti in negozio in segno di rispetto, è una famiglia di librai da quattro generazioni.
Una targa precisa: "Booksellers since 1886" (librai dal 1886).
La Gupta & Company ltd. è considerata un'istituzione di College street, e il proprietario va molto fiero del suo mestiere: "Nel Bengala Occidentale questa libreria è considerata una delle attività commerciali più prestigiose dello stato: basti pensare che, ogni volta che serve, i rappresentanti dei librai s'incontrano a Delhi con i politici o addirittura con il presidente".
Das Gupta tralascia di aggiungere che questo privilegio viene concesso innanzitutto a lui.
Ma forse non è un caso che proprio di fronte alla Das Gupta stia sorgendo un edificio a più piani con una superficie di 65mila metri quadrati.
"Dobbiamo svilupparci in altezza", dice Das Gupta: "al livello della strada non c'è più spazio già da molto tempo.
In questo quartiere le librerie sono già diecimila e non faranno che aumentare", Qui ci sono tremila case editrici e la città ospita una fiera annuale del libro, "che ha più visitatori della fiera di Francoforte".
Domani zio Arabinda deve andare a Londra per affari, ma trova comunque il tempo di offrirci una tazza di tè.
Quando il "tea boy" arriva con il suo vassoio, ci raggiungono anche la signora Das Gupta e un commesso.


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