mercoledì 27 gennaio 2010

KIRGHIZISTAN.

PANORAMA KIRGHISO

"Un lago grande come un mare, moschee colorate e pastori nelle loro iurte.
E infine la catena montuosa del Tien Shan".

"Stambecco siberiano, pecora di Marco Polo, cervo rosso".
L'anziano cacciatore tedesco mi svela candidamente la sua lista dei desideri.
"Niente leopardo delle nevi?", chiedo.
"No, no.
Non si può.
Sono creature molto timide ".
Si sporge verso di me con fare cospiratorio e sussurra: "Lassù, in mezzo al ghiaccio, ci sono anche delle miniere d'oro".
Seduti nel ristorante del Silk Road Lodge di Bishkek, mangiamo toast e formaggio avanzati dal buffet della colazione e intanto parliamo del Tien Shan: le "montagne celesti", che dominano la topografia del Kirghizistan e sono il principale biglietto da visita di questo paese relativamente anonimo. Nella mia mente il Tien Shan aveva assunto dimensioni quasi mitologiche, con le sue pecore giganti dalle corna lunghissime, che prendono il nome dal viaggiatore italiano morto otto secoli fa.
Se il vecchio cacciatore mi avesse detto che sulle montagne c'erano gli hobbit, ci avrei creduto.
Qualche ora dopo, passeggiando per le larghe strade vuote di Bishkek, intravedo le cime del Tien Shan.
Vicine e affascinanti, svettano oltre il tetro paesaggio urbano segnato dal grigiore funzionale dell'architettura sovietica.
Bishkek è una città monumentale: la piazza principale, Ala Too, è dominata dalla statua di una donna alata, con la gonna svolazzante e i piccioni nei capelli, che regge in mano un "tunduk" (simbolo del paese, il tunduk è una specie di raggiera che forma la parte superiore della iurta).
Fino a trentanni fa qui sorgeva una statua di Lenin.
Più tardi mi imbatto in una vera e propria iurta nel centro di Bishkek, tra negozi illuminati, ristoranti italiani e bar per lavoratori stranieri.
E' ricoperta di fili al neon come per adeguarsi al contesto urbano.
Mi siedo all'aperto, a un tavolino di plastica.
Una donna corpulenta in grembiule mi serve del soffice pane fritto e una bottiglia di vodka, il tutto al prezzo di un giornale.
Dall'altra parte della strada due uomini dai capelli grigi mi sorridono calorosamente.
Indossano abiti moderni, ma in testa portano entrambi il tradizionale cappello di feltro bianco, alto e ricamato.




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