venerdì 29 maggio 2009

Purtroppo alla mia eta' di otto anni,mio padre a causa di una malattia alla milza è morto. Mia madre dovendo lavorare mi ha fatto frequentare un istituto con orari continuativi dal primo mattino alla tarda serata.
La cooperativa (manifattura tabacchi) dove mia madre era socia decise di costruire un palazzo di nove appartamenti e uno di questi Le venne assegnato. Caso volle che un'altro di questi appartamenti venisse assegnato ai genitori di LUCIANO PAVAROTTI ( anche sua madre era sigaraia); la qualcosa mi ha fatto vivere per alcuni anni nella fase in cui il GRANDE TENORE si è formato passando intere giornate a perfezionarSi nei vocalizzi.
All'eta' di diciannove anni fui assunto nello stabilimento " FIAT " produzione trattori come collaudatore di linea.
Mi sono sposato e all'eta' di ventisei anni ho avuto il primo figlio che come da consuetudine l'ho chiamato DANTE come suo bisnonno.
Al lavoro iniziano le contestazioni del "68" dove tutti i sindacati, in testa quello di fede democristiana, si ribellano all'egemonismo padronale indicendo scioperi, con partecipazioni unanimi sia degli operai che degli impiegati modificando i rapporti precedenti con la classe dirigente ottenendo migliori condizioni di lavoro.
L'anno successivo decido di cambiare lavoro andando a far parte dello staff degli agenti pubblicitari "SEAT" (societa' che stampava e stampa tuttora gli elenchi telefonici e ne cura la pubblicita').
Purtroppo causa un caso di malasanita' muore mia madre dopo aver subito una operazione in ospedale. Il primario non riesce a dare una giustificazione a quanto è avvenuto.

martedì 19 maggio 2009

Ermanno RARIS : Nasco a Modena il 02/03/1939.
Mio padre lavora in fonderia e mia madre alla manifattura tabacchi come sigaraia.
Sfolliamo in provincia causa la guerra. Il paese si chiama Medolla nella bassa modenese a trenta chilometri dalla citta'.
Mio padre tutti i giorni si reca al lavoro in bicicletta a Modena mentre mia madre sempre in bicicletta si reca a Cavezzo (un paese a dieci chilometri da Medolla dove nel frattempo si era trasferita la lavorazione dei sigari.)
Alla fine del conflitto rientrammo in citta'. La nostra abitazione (dove io sono nato) consisteva in una torretta sopra ad una villa signorile posta nella immediata periferia della citta'. La torretta (al terzo piano) era composta da una cucina, una camera da letto, un gabinetto nella parte spiovente del tetto, talmente spiovente che dal finestrino si poteva facilmente accedere ai tetti stessi ed una cantina dove mio padre alla sera quando rientrava dal lavoro oppure di sabato e di domenica mattina la trasformava in fonderia realizzando dei modellini di aereoplani e barche ricavandone dei soprammobili stupefacenti.