martedì 12 gennaio 2010

INDIA ("ISOLE ANDAMANE").

IL DESSERT SI RACCOGLIE SUI RAMI.

La notte abbiamo sentito il profumo dei mandorli e dei banani.
La mattina siamo stati svegliati dal canto degli uccelli che si erano posati tra gli alberi di papaia.
Sul molo, un vecchio battello indonesiano, comprato all'asta e restaurato, è pronto a levare l'ancora per l'isola di South Button.
A prua una panca di legno scolpita e due materassi per permettere ai passeggeri di godersi il paesaggio.
Il battello lascia uno squarcio bianco in mezzo all'acqua turchese.
Delle tartarughe giganti si lasciano trasportare dalle correnti e dei minuscoli pesci argentati saltano sulla superficie del mare.
South Button è un sasso in mezzo all'oceano con qualche albero e con i più bei coralli del mondo.
Quando ci si tuffa in acqua sembra che i pesci non cambino rotta di un millimetro.
Il passaggio del sergente maggiore, a righe gialle e nere, non spaventa i gamberetti.
Al contrario, i fucilieri dalla coda gialla, della grandezza di una mano, non si avventurano mai da soli.
Le piovre lasciano galleggiare i loro tentacoli, accanto ai pescipalla circondati di spine.
I coralli sembrano velluto.
Una volta risaliti in superficie, l'equipaggio accosta lungo una spiaggia deserta.
A pranzo la scelta del menù varia con la diversità della fauna sottomarina.
Il cuoco non porta né cappello né grembiule, ma è in costume da bagno e insieme agli altri utensili da cucina ha sempre anche un arpione.
Ora si è allontanato con la maschera da immersione.
Mezz'ora dopo, un magnifico pesce guizza su una foglia di palma, pronto per essere grigliato al fuoco.
Il dessert si raccoglie sui rami dei tamarindi che traboccano di frutti.
Man mano che il sole scompare, un cielo striato di rosa e di azzurro pallido ricopre l'oceano.
Non è tardi per godersi la spiaggia.
La notte stellata offre abbastanza chiarore per farsi strada fino al mare.
Nell'acqua delle minuscole alghe fosforescenti ci scivolano intorno.
Ritorno sulla spiaggia numero 7 cosparsa di frammenti di coralli.
D'un tratto il rumore delle onde è interrotto dalle discussioni appassionate in ebraico.
L'isola è piena di giovani israeliani che vengono qui a riposarsi dopo aver fatto il servizio militare.
Il ritorno a Port Blair si può fare in traghetto o, se si ha fretta, con un altro mezzo di trasporto pubblico: l'elicottero.
Il biglietto costa al massimo 20 euro.
Sul battello gli indiani hanno messo a posto le loro videocamere e ammazzano il tempo giocando a carte su casse piene di banane.
Le giovani coppie, chine sul parapetto, guardano con tristezza i ricordi della loro luna di miele sparire all'orrizzonte.



Nessun commento:

Posta un commento