venerdì 8 gennaio 2010

VENEZIA.

LA CITTA' STORTA.

"Hanif Kureishi a Venezia con la famiglia.
Harry's Bar, gruppo ska alla Giudecca e due chiacchiere con la figlia di Arnold Schonberg".

Per provare il brivido dell'avventura, quest'anno abbiamo deciso di andare fino a Venezia.
Negli ultimi tempi eravamo diventati refrattari ai viaggi.
Le ultime vacanze le abbiamo passate a Watford, a venti minuti da casa.
Tanto valeva fare i pendolari.
Così questa volta siamo andati a Parigi con l'eurostar, poi abbiamo preso la metropolitana fino alla Gare de Bercy e infine siamo saliti su un altro treno e abbiamo viaggiato tutta la notte.
Ho preso due sonniferi e mi sono infilato, vestito, sotto la coperta leggera della cucetta.
Una volta sdraiato ho riflettuto su quanto sia piacevole osservare dal finestrino il panorama e le luci che sfrecciano.
Al risveglio eravamo già a Venezia e il treno stava quasi per scaricarci nel canal Grande.
Non ero mai stato a Venezia d'inverno: ha una bellezza diversa, austera e fresca.
La giornata era splendida e al ponte di Rialto c'era un negozio che vendeva souvenir dei Beatles, uno dei miei preferiti.
Le persone mangiavano all'aperto e per fortuna non c'era traccia dell'alluvione di dicembre, la peggiore che ha colpito la città, dopo quella del 1966.
Al telegiornale avevo visto un uomo che attraversava piazza San Marco in canoa, mentre la gente avanzava immersa nell'acqua fino alla cintura.
E come se non bastasse, c'era anche lo sciopero dei trasporti.

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