martedì 12 gennaio 2010

INDIA ("ISOLE ANDAMANE").

VOLTI MOLTO DIVERSI.

Le sei tribù di tipo mongoloide e negroide, arrivate sull'arcipelago nel paleolitico, vivono ancora qui.
Alcune si sono integrate con gli altri abitanti, ma c'è ancora chi vive solo di pesca.
Se ci si avvicina un po' troppo all'isola North sentinel, degli uomini seminudi, muniti di archi, irrompono sulla spiaggia e lanciano frecce per respingere gli stranieri.
Le tribù vivono in riserve protette.
Nelle reception degli alberghi o nei negozi di souvenir si trovano delle statuine di quegli uomini invisibili: corpi nudi di plastica nera, labbra carnose dipinte di rosa, e parei rossi legati intorno ai fianchi.
Port Blair, la capitale amministrativa, nell'isola di Andaman meridionale, è la città attraverso cui si deve passare per raggiungere le altre isole.
Per le strade a strapiombo sul mare s'incontrano i volti di persone molto diverse tra loro e si possono ascoltare conversazioni in bengali, tamil o hindi.
La presenza dei bengalesi e dei birmani, portati qui dai britannici per partecipare ai lavori di deforestazione, fa quasi dimenticare che siamo in India, nel Territorio delle Andamane e Nicobare.
Alcuni pannelli giganti con delle fotografie mostrano ai pedoni come attraversare la strada agli incroci.
I primi abitanti di Port Blair furono dei prigionieri indiani portati sull'isola dai britannici a metà dell'ottocento.
Gli stessi britannici invece preferirono insediarsi nella vicina isola di Ross, ribattezzata "la Parigi dell'est", perchè "Parigi ha un suono molto esotico", dice sospirando la guida.
I leader che si battevano per l'indipendenza dell'India venivano torturati in prigione, mentre i britannici si godevano il sole sull'isola.
"Gli indiani, però, hanno conquistato la loro indipendenza", tiene a sottolineare la guida.
A Ross le celle della prigione, come le corde sospese alle travi, sono conservate con cura.
Mentre la chiesa e le case vittoriane sono in stato di abbandono.

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