mercoledì 30 dicembre 2009

SVEZIA ("UPPSALA" - "STOCCOLMA" SUI PATTINI).

FONDATA NEL 980 dc, Sigtuna è una delle città più antiche della Svezia e ha un museo dove, oltre alla pietre runiche e ai gioielli d'oro, si possono ammirare anche i pattini più antichi del paese.
Risalgono più o meno al 1100, mi spiega Sten Tesch, il direttore del museo.
Sono fatti con tibie di cavallo levigate, fissate alle scarpe con delle stringhe di cuoio.
Un tempo per spingersi sul ghiaccio si usava un lungo bastone.
Un viaggio di quaranta chilometri durava dieci giorni, non uno.
Tesch racconta che in passato i grandi mercati si tenevano sempre in inverno e sul ghiaccio, così le merci potevano essere trasportate più facilmente.
Fin dagli inizi del medioevo la tratta che collega Uppsala a Stoccolma è stata un'importante rotta commerciale, soprattutto per il ferro proveniente dal nord.
Solo nel cinquecento, però, qualcuno ha avuto l'idea di fissare un pezzo di metallo sotto le scarpe.
Scivoliamo verso l'alba.
Oggi il sole splende, facendo sembrare tutto diverso: i colori, l'umore e il ghiaccio.
Anche la sensazione alle gambe è cambiata.
Sento la tensione in punti che di solito, quando faccio pattinaggio di velocità, sono a riposo.
Non è facile abituarsi al movimento dell'anatra.
Nils è di ottimo umore: spera di avvicinarsi con i pattini il più possibile al centro di Stoccolma.
Io sono piuttosto scettico.
La pista battuta termina a Hasselby, a circa quindici chilometri dal centro della capitale.
In città fa più caldo e il ghiaccio è più sottile, oltre a essere interrotto dai solchi scavati dalle navi.
Più ci avviciniamo a Hasselby e più aumentano i pattinatori.
Finora avevamo incontrato solo qualche arzillo pensionato.
"Il pattinaggio lo puoi praticare anche quando hai smesso di fare sesso", dice Nils sfoderando un sorriso malizioso.


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