mercoledì 30 dicembre 2009

SVEZIA ("UPPSALA" - "STOCCOLMA" SUI PATTINI).

MARATONA DI GHIACCIO.

"D'inverno il lago Malaren si trasforma in una grande pista di pattinaggio.
Una gita di ottanta chilometri da Uppsala a Stoccolma".

"Nils, dimmi la verità, nella tua lunga vita di pattinatore quante volte ti è capitato che il ghiaccio si spezzasse sotto i piedi?".
Nils ci pensa un po', poi risponde: "Dodici, tredici volte.
L'ultima l'inverno scorso".
Ma quello è stato un brutto inverno, perchè c'era pochissimo ghiaccio: si sono gelati solo i laghi più piccoli e anche lì lo strato non era particolarmente spesso.
"Sentire l'acqua gelida che ti sale fino alla pancia è una sensazione davvero strana", spiega.
Lo zaino di sicurezza tiene la testa e il petto a galla e, se si mantiene la calma, ci si può aiutare usando le due piccole piccozze che bisognerebbe portarsi sempre dietro.
"La sensazione più sgradevole, comunque, arriva quando sei uscito dall'acqua, perchè devi spogliarti e rivestirti in tutta velocità, con il vento che soffia a dieci gradi sottozero".
In quei casi l'ideale sarebbe trovarsi in compagnia di almeno tre pattinatori: uno per prendere i vestiti bagnati, un altro per asciugare la vittima dell'incidente e il terzo per passarle i vestiti asciutti e aiutarla a vestirsi.
In ogni zaino c'è una confezione impermeabile con un cambio di vestiti completo: dalle mutande alla giacca a vento.
Ci sono anche due sacchetti di plastica da mettere sopra i calzettoni asciutti, prima di infilarsi di nuovo i pattini bagnati e congelati.
Questa è la teoria, ma spero di non doverla mai mettere in pratica.

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