venerdì 4 dicembre 2009

SUDAFRICA ("CITTA' DEL CAPO" - "DAR ES SALAAM").

I PARCHI ABBANDONATI.

A Pretoria incontriamo Rohan Vos.
Ci racconta che sta inseguendo il sogno più ambizioso della storia delle ferrovie: la tratta Città del Capo-Il Cairo.
Gli inglesi provarono a realizzarla al culmine dell'era coloniale.
Le ricchezze del sottosuolo africano sarebbero state trasportate lungo quell'intinerario fino ai porti del mediterraneo e da lì in Inghilterra.
Vos spiega che molti binari risalgono ancora a quell'epoca e sono inutilizzati.
"In quei punti ci meravigliamo anche noi di non deragliare.
Aspettatevi molti scricchiolii e un po' di scossoni".
Allo sferragliamento ci abituiamo presto.
E anche se avanziamo lentamente, il panorama cambia in fretta.
Dopo l'inverno di Città del Capo arriva la timida primavera del Sudafrica settentrionale.
Vediamo spuntare le prime palme tra gli arbusti, le acacie rinsecchite e i termitai.
L'estate ci raggiunge il sesto giorno: il paesaggio passa dal verde pallido al giallo.
Stiamo entrando in Botswana.
La Botswana è un paese ricco: le sue riserve minerarie sono state scoperte solo dopo l'indipendenza.
Passiamo da Gaborone, la piccola capitale.
Nelle strade si vedono alcuni manifesti: "Mantenete pulito il Botswana!", "Nessuna tolleranza per la corruzione!.
Durante il viaggio vediamo solo la parte sinistra dell'Africa: tutti i finestrini degli scompartimenti sono su un unico lato del treno.
In Botswana c'è il tasso di sieropositività più alto del mondo.
Una persona su tre ha contratto l'infezione.
Scopriamo questi e altri dati durante le conferenze che si svolgono a bordo del treno.
Andreas Lappe, la nostra guida, conosce bene l'Africa.
Ci racconta del suo primo viaggio da queste parti, in bicicletta.
In un anno ha percorso 25mila chilometri: dalla Germania fino a Città del Capo.
Finita la lezione, rivolge un sorriso al suo pubblico di avventurieri sotto vetro e recupera gli auricolari.

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