lunedì 28 dicembre 2009

PAPUA NUOVA GUINEA.

MISSIONARI EVANGELICI.

Descritte dall'etnologo americano Edward Schieffelin come "uno dei più notevoli spettacoli dell'antropologia", le cerimonie notturne dei papua kaluli sono un elemento fondamentale dei riti e dell'organizzazione sociale di una delle tribù più isolate della Papua Nuova Guinea.
I kaluli sono una tribù di circa duemilacinquecento persone sparse in alcuni villaggi intorno al monte Bosavi, nel Great papuan plateau, un'immensa distesa di giungla che rende da sempre difficili gli scambi.
I loro primi contatti con il mondo occidentale risalgono alla metà degli anni trenta.
A quell'epoca usavano ancora le asce di pietra per tagliare gli alberi e spaccare le teste.
Un tempo cannibali e bellicosi, i kaluli vivevano con la paura di essere conquistati dalle tribù vicine.
"Quando ero giovane davamo ancora la caccia agli esseri umani, come facevamo con qualsiasi animale selvatico", ricorda Sébo Kokué, del villaggio di Suguniga.
"I pezzi migliori erano le coscie e le braccia".
Poi i gusti sono cambiati.
I missionari evangelici si sono stabiliti qui nel 1964, dopo aver costruito una prima pista di atterraggio.
Le guerre tribali sono finite e il cannibalismo è scomparso.
E gli ultimi guerrieri si ritrovano ogni domenica con tutta la comunità nelle capanne per la liturgia.
In meno di mezzo secolo l'universo dei Kaluli è stato sconvolto: le antiche abitudini e gli antichi riti sono stati profondamente trasformati, per lo più in meglio.
La sopravvivenza è diventata più facile grazie all'introduzione delle asce di fabbricazione industriale, dei machete e di qualche medicinale.
Short e T-shirt hanno coperto la nudità.
L'animismo è stato sostituito da un nuovo idolo, chiamato Gesù, che non apprezza affatto i riti "satanici" dei kaluli.
L'evangelizzazione e la minaccia di bruciare all'inferno sono quasi riuscite a spegnere la fiamma delle danze notturne.
Ma dopo anni di limbo e assopimento culturale, gli anziani si sono ribellati.
I più giovani hanno raccolto la sfida e la cultura kaluli ha cominciato a rinascere.

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