giovedì 24 dicembre 2009

BOTSWANA (DELTA DELL' "OKAVANGO").

IMPRONTA ANIMALE.

"In Botswana sul delta del fiume Okavango.
Per navigare tra gli ippopotami, seguire le tracce dei leopardi e aspettare la pioggia".

La pioggia cade sull'altopiano angolano formando un torrente che porta via le foglie secche degli alberi della gomma.
Le acque attraversano la vegetazione del dito di Caprivi, in Namibia, per poi gettarsi nell' Okavango, uno dei maggiori fiumi del Sudafrica.
Il fiume si allarga come un ventaglio, estendendosi per un quarto della superficie del Botswana.
Qui si radunano i "lechwe" (antilopi rossi), le mitterie del Senegal e le mandrie di bufali.
Bevono le acque dolci che alimentano le ninfee, i martin pescatori verdi e la ricca vegetazione delle paludi.
Dalla cabina dell'aereo osservo il delta dell'Okavango.
Con le sue collinette sabbiose, i piccoli laghi, le piazzole verdi e le piante selvatiche, sembra un campo da golf.
Ma è un campo brulicante di fauna.
Gli elefanti si trascinano con passo pesante, le giraffe saltellano, gli ippopotami risplendono al sole.
Le meraviglie del delta sono nei particolari silenziosi.
Scivoliamo in canoa sui canali, tra ippopotami, papiri e giunchi.
Passiamo accanto a isole coperte di palme, formate dai sali minerali e dai sedimenti sabbiosi del deserto del Kalahari.
Al tramonto le rane attaccano con i loro versi.
Con l'arrivo dell'oscurità, le auto partono per il safari rombando come in una azione militare.




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