mercoledì 23 dicembre 2009

AUSTRIA ("ISCHGL" LOC. SCIISTICA ).

ACCENDINI DI CARTIER.

I russi bevono molto e mangiano ancora di più.
Per loro un pasto è degno di questo nome solo se la tavola si piega sotto il peso delle portate.
E non importa se poi la metà del cibo finisce in pasto ai maiali.
Miriam Muigg, proprietaria dell'hotel Christine, ha imparato molto sui russi: sa che i suoi ospiti possono inghiottire tutto quello che la sua cucina è in grado di produrre, senza nessun ordine di preferenza.
Oppure che non è cortese lasciare un piatto vuoto, e che la lingua russa non perde tempo con espressioni di cortesia ("per favore" e "grazie" sono termini usati raramente).
E che si può benissimo bere vodka nella sauna, ma sempre in costume da bagno.
I primi anni ci sono state molte lamentele da parte dei tedeschi.
Nel 2005 i Muigg hanno deciso di mettere le cose in chiaro: il mese di gennaio sarebbe stato riservato ai russi, con buona pace dei tedeschi.
L'hotel aumenta le sue scorte di tè (i russi non amano il caffè) e prevede più uova e panini per la colazione.
I nuovi ospiti apprezzano queste attenzioni.
"Ogni anno ci portano dei regali", racconta Miriam Muigg.
"Profumo, caviale e anche accendini di Cartier".
"Si, i russi sono generosi", conferma Michael Egger, 35 anni, "e anche molto ambiziosi".
Maestro di sci, Egger è molto impegnato fino a metà gennaio, come i suoi duecento colleghi.
Dà lezioni private a famiglie al gran completo: padre, madre, figli, nonni.
"Per loro la famiglia viene prima di tutto", spiega Egger.
Per questo ama molto i russi.
E anche perchè hanno imparato a non trattarlo come un loro domestico: "Gli ho detto: sono un maestro di sci, non un portatore di sci!".
Oggi Micheal Egger ha un giorno libero: Nak un milionario russo, è andato a fare un'escursione con la famiglia di dodici persone.
Sono partiti a bordo di un'enorme jeep, di una Maybach e di una mercedes classe S per andare a visitare Vienna e Salisburgo.
Nel salone vip del ristorante Alpenhaus, Elena Krymova si è seduta con due amiche vicino al caminetto.
Gli hanno portato delle pantofole mentre le loro scarpe da sci stanno ad asciugare.
Elena ordina una bistecca, un'insalata e del vino rosso.
Conosce piuttosto bene le stazioni sciistiche del Tirolo, e dice che Ischgl è una località fantastica.
Perchè non Kitzbuhel o Lech?
Perchè venire qui, in quest'Ibiza nel cuore della Alpi?
"Piste da sci, boutique e cabinovie eccezionali" risponde.
Il comprensorio sciistico della Silvretta Arena è uno dei più moderni dell'Austria: 235 chilometri di piste, quasi cinquecento cannoni da neve, 40 sciovie e un parcheggio per quattromila auto.
Elena manda giù un'oliva: "Non è fantastico fare le seggiovie con i sedili riscaldati?.
A Kitzbuhel i sedili sono di legno e fanno male alle ginocchia: meriterebbe di stare in un museo.
"So che lei trova tutto questo molto romantico", commenta Elena, "ma per noi non lo è".

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