mercoledì 23 dicembre 2009

AUSTRIA ("ISCHGL" LOC. SCIISTICA).

PER ISCHGL, quindi, è una fortuna che tra i russi più ricchi sia scoppiata la moda di passare le vacanze del Natale ortodosso.
Gli addobbi natalizi rimangono un po' più a lungo, la compilation di Bing Crosby resta altre due settimane nei lettori cd e il "buco di gennaio" ormai è solo un brutto ricordo.
"Anche quest'anno siamo stati al completo", si rallegra Steibl.
I russi e gli ucraini occupano più di cinquemila degli undicimila letti disponibili, e i registratori di cassa suonano una dolce melodia.
I russi rimangono in media tra i dieci e i quattordici giorni (contro i cinque giorni dei tedeschi e degli austriaci), alloggiano quasi esclusivamente in alberghi a quattro o cinque stelle e prenotano sei mesi prima (con pagamento anticipato), perchè per ottenere il visto devono dare l'indirizzo del posto dove andranno a stare.
E non disdicono mai all'ultimo momento, anche se i bollettini meteo non sono buoni.
"Il sogno di ogni albergatore", dice con un sorriso Steibl.
"Persone che spendono molto e che non sentono la crisi".
Con la sua camicia nera e la cravatta bianca, Steibl incarna lo spirito della stazione sciistica: molto abbronzato, molto biondo e con un orologio decisamente vistoso.
Un uomo simpatico, intelligente e portato per gli affari.
Steibl, originario di Vienna, è arrivato a Ischgl alla fine degli anni novanta per trsformare la piccola stazione delle Alpi in un autentico marchio.
Un cocktail di sciovinismo ed esibizionismo: sposato con la proprietaria dell'albergo Fille Grillalm, Steibl si è perfettamente integrato nella vita del piccolo villaggio.
Mi spiega che in Tirolo un turista spende in media cento euro al giorno: a Ischgl ne spende 145 e, se è russo, arriva a spenderne anche 235.
"Si comincia con la tuta da sci per arrivare all'immancabile cavallino di cristallo Swarovski", racconta.

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