martedì 17 novembre 2009

TURCHIA-IRAN, IN TRENO.

GIOVEDI,7,30.
Al risveglio siamo abbagliati dalla bellezza del paesaggio: una distesa di campi e una leggera nebbia da cui spunta la cima rossastra delle colline.
Le porte degli scompartimenti si aprono una dopo l'altra e i letti vengono ripiegati per lasciare spazio ai sedili.
Tutti i viaggiatori hanno portato thermos, zollette di zucchero e bicchieri di plastica per il tè.
Breve sosta a Eskisehir.
Tra i passeggeri che salgono sul treno c'è anche Parvoneh, 49 anni, originaria di Sari, sulle rive del mar Caspio.
Parvoneh è iraniana e torna da una settimana di vacanza in Turchia con la figlia Emilia, suo genero e sua sorella.
"Emilia ha passato qui la sua luna di miele.
Per le donne la Turchia è meglio dell'Iran.
Nel nostro paese il presidente Ahmadinejad non permette che le ragazze parlino con i ragazzi nè che gli innamorati si abbraccino per strada", afferma la donna ravviandosi i capelli.
In questo treno turco, frequentato in maggioranza da iraniani, le donne sono contente di non dover indossare il velo islamico.
Gli edifici con le antenne paraboliche annunciano l'arrivo ad Ankara.
Il treno si ferma per più di due ore.
Si riparte verso le 11,30 e il paesaggio diventa molto presto rurale: contadini sui trattori e donne con lo scialle sulle spalle chine sui campi.
Il bar ristorante, fino a poco fa semivuoto, si riempie pian piano.
Il vagone, moderno e confortevole, ha una quindicina di tavoli lungo i finestrini e una piccola cucina, dove domina il ritratto di Ataturk, il fondatore della repubblica turca.
Si mangia bene e a un buon prezzo: quattro euro per una "kahvalti" (prima colazione) completa, pane, burro, uova, prosciutto, olive nere e yogurt; 2,80 euro per l'Efes Pilsen (birra turca) e 80 centesimi per il tè.
Ali, un ragazzo iraniano di 22 anni, sorseggia il suo secondo whisky della giornata.
E' appena stato in Turchia, ed era la prima volta che andava all'estero perchè in Iran bisogna aver fatto il servizio militare per avere il passaporto.
E' andato a Istanbul per comprare uno stok di modelli da donna.
Al tavolo accanto, una coppia di turisti australiani ha aperto una mappa della Turchia.
Una ragazza in pantofole attraversa il ristorante per farsi riempire la borsa dell'acqua calda.
Intanto Ali e un cameriere ballano al suono della musica di una vecchia radio.
L'atmosfera è rilassata: si fa conoscenza, si gioca a carte, si discute, si beve e si fuma.
Per tre giorni il Trans-Asia express sarà come una piazza: un posto dove tutti parlano liberamente.

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