martedì 10 novembre 2009

MESSICO (stato MICHOACAN, città PATZCUARO).

SULLA PIAZZA DI PATZCUARO, i venditori ambulanti propongono un modo più dolce di affrontare la morte.
Vendono teschi di zucchero e cioccolato.
Con la glassa scrivono il nome del cliente sul cranio.
Sgranocchiando il teschio con sopra il tuo nome, metaforicamente mangi la tua morte, incorporandola nella vita.
"Rispetto a noi statunitensi, i messicani sono più amici della morte", ama ripetere Wilds.
Spero anch'io di assorbire un po' di questa abilità e di riuscire un giorno a essere più a mio agio in compagnia della morte.
Ma ora dov'è Spenser? Se ne sta per conto suo.
Quando le campane suonano la mezzanotte ci ritroviamo davanti alla chiesa, dove una signora anziana ci fa cenno di entrare in un cortile.
Sopra un calderone fumante ci passa due tazze di ponche scuro, una bevanda di frutta e alcol che vuole farci assaggiare.
Spenser e io incrociamo gli sguardi.
I chicchi di uvetta che galleggiano sembrano insetti giganti.
Vogliamo accettare l'omaggio, però non vogliamo ammalarci.
Spenser prende un primo sorso.
Io lo imito, come per sugellare il nostro comune destino.
Invece di torcermi le budella, la bevanda mi ristora, sembra un leggero sidro di mele.
La sera dopo Wilds ci porta in un cimitero "segreto" di cui non intende dire il nome, dove ci sono alcuni suoi amici in veglia.
Una donna, seduta, mi fa segno di inginocchiarmi accanto a lei.
Morbida come il pane, con le grandi braccia sollevate sopra un grembiule merlettato, se ne sta come una regina davanti a un cesto di frutta e pagnotte a forma di frisbee chiamate "il pane dei morti".
Con mia grande sorpresa mi offre una banana.
"Non posso togliere il cibo ai morti", le dico.
La donna risponde al mio rifiuto con un'espressione decisa.
Alla fine vengo ricoperta di frutta, dolciumi e pane.
Quando Spenser ricompare anche lui ha le guance piene.
"Mi hanno dato un sacco di roba da mangiare", mi dice ridendo.
Apre lo zaino e tira fuori ogni tipo di ben di dio, spezzando il pane e passandolo a tutti.
Lo assaporiamo in tutta la sua dolcezza, ringraziando per la cortesia.
Tornata a casa, anch'io come Wilds sono diventata una fan del giorno dei morti.
Quanto a Spenser, mia madre mi ha detto che quando gli ha chiesto del viaggio, Spenser non smetteva più di parlare.

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