lunedì 23 novembre 2009

ISOLA DI REUNION ("FRANCIA").

LE VERGINI.
Pausa al negozio di "Ilet-à-Malheur", dove gli alcolici occupano un terzo degli scaffali.
Virgile Libelle, caposquadra della guardia forestale, beve un "dodo", la birra locale.
"Trasportiamo la motosega e il decespugliatore in spalla", si vanta.
Ogni ciclone distrugge parte dei 140 chilometri di sentieri che attraversano Mafate.
E ogni volta Libelle e i suoi uomini devono sistemare i segnali rossi e bianchi, posare dei tronchi che facciano da gradini e stendere delle funi per affrontare i passaggi più difficoltosi.
Quando si attraversa il circo naturale di Mafate nel senso della larghezza si prova un senso di vertigine: bisogna scalare i massi trascinati dai torrenti e calarsi in gole strettissime che con un po' di pioggia possono trsformarsi in trappole, ci si aggrappa ai rami di casuarina per sbucare in un pianoro verde e silenzioso.
Sopra di noi, si staglia la cima imponente del Piton des Neiges.
E' più facile attraversare la conca, spesso completamente esposta al sole, nel senso della lunghezza.
I chokas, dei cactus che puntano il loro unico gambo verso il cielo, non fanno ombra.
Le Trois-roches è un posto da non perdere: qui un torrente scorre su lastre di basalto prima di sparire dentro un burrone.
All'entrata degli "ilets", alcuni bambini vendono cartoline ai turisti.
I 130 alunni delle otto piccole scuole di Mafete cercano di finanziare così la colonia estiva.
Le lezioni cominciano il lunedì a mezzogiorno e si concludono alla stessa ora del venerdì, per dar modo agli insegnanti di tornare a casa sulla costa durante il weekend.
"Adoro questo posto", esclama Alan Nivoix, maestro elementare, mentre senza fiato si arrampica sul sentiero di Marla.
Da maggio, però, la sua scuola non ha più elettricità.
I pannelli solari non hanno mai funzionato e il gruppo elettrogeno si è rotto.
Per due anni l'insegnante ha dormito nel locale della mensa e si è scaldato con il camino.
A 1.640 metri di altitudine, l'inverno australe è freddo e in classe, tra agosto e settembre, la temperatura è tra i cinque e i dieci gradi.
Ma la mentalità di questo posto sta cambiando e Mafate si stà aprendo al mondo.
A "Ilet-à-Bourse, un villaggio più isolato dal flusso dei turisti, un gruppo di volontari ha aperto una radio.
Il trasmettitore di radio Zantak, alimentato a energia solare, tace quando è nuvoloso per molto tempo.
Il conduttore, Jonny Thomas, anche quando il segnale radio non può essere trasmesso accoglie i turisti a braccia aperte: "Toute domoun i peu kozé, si néna in zafer i veu fé patazé (tutti quelli che hanno qualcosa da dire possono parlare).
E intanto nascono altre attività: dalla valorizzazione del patrimonio naturale, alla produzione di miele.

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