giovedì 20 agosto 2009

U.S.A. (Deserto del New Mexico).

Il sito di Trinity è la tappa più importante del "nuclear trail", un percorso turistico di oltre 1.500 chilometri lungo la I-25, dalla frontiera messicana al Wyoming; un viaggio epico attraverso i vasti paesaggi desolati del west, che permette di ripercorrere l'epopea dell'ossessione americana per la bomba atomica.
Lungo la strada, se si sa dove guardare, si scoprono numerose vestigie fantastiche, terrificanti e assurde.
E al termine del percorso, proprio quando si pensa che quell'inquietante avventura nel passato stia per finire, si scopre che le armi nucleari sono ancora una realtà.
Bomb Country è la porta d'accesso a un inquietante aspetto dell'America.
Mentre viaggiavo sulla I-25 verso nord dopo Las Cruces, vicino alla frontiera messicana, l'autoradio mi accompagnava con la colonna sonora ideale: un'allegra canzone di Tom Lehrer sul giorno dell'apocalisse: Dove il paesaggio è fantastico/ e l'aria radioattiva/ Oh selvaggio west, è lì che voglio andar".
Il New Mexico è davvero fantastico.
I conquistadores spagnoli sono passati di qui, e anche Billy the Kid.
Negli anni quaranta, a Los Alamos, J. Robert Oppenheimer fabbricava la sua bomba.
Oggi l'autostrada attraversa un paesaggio arido e primitivo, e si stenta a credere che da qualche parte, dietro l'orrizzonte, nuovi missili intelligenti da testare stiano sfrecciando sul deserto.
Questo senso d'irrealtà si avverte anche in prossimità del White sands missile range park.
Un bizzarro parco a tema invaso da sofisticate macchine di morte, che sembra un gigantesco negozio di giocattoli.
Reliquie della paranoia della guerra fredda dai nomi semplici e innocenti - Honest John, Hound Dog - se ne stanno lì piantate nel deserto come tanti cactus deformi.
Potrebbero essere piante nate dai semi di un mondo alieno, arrivati con il vento dalla vicina Roswell, dove si pensa che nel 1947 si sia schiantato un disco volante.
Qualche chilometro più a nord lungo la I-25, le armi atomiche diventano una realtà inconfutabile: ai piedi delle colline di Albuquerque c'è un immenso deposito di bombe H.
Più avanti ci sono i laboratori di Sandia, dove i ricercatori lavorano a pieno ritmo per costruire miniatomiche e laser antimissile.
Sintonizzo la radio sull'emittente locale, K-Bomb 106: sta trasmettendo una canzone di Randy Newman, "Political science", un inno alla potenza nucleare americana.
"Non ci rispettano, e allora sorprendiamoli/ Lanciamo la grande bomba e polverizziamoli".







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