venerdì 21 agosto 2009

BRASILE .(Costa di Recife). IL CUORE DEL NORDESTE.

Sono le otto del mattino.
Il pullmino, puntuale, ci aspetta davanti all'albergo.
Il sole è già alto e, anche se siamo alla fine dell'estate, i suoi raggi picchiano duro.
Ci hanno annunciato un "programma alternativo": andremo nell'interno del Nordeste.
Dobbiamo proprio inoltrarci nel cuore del Pernambuco, mi chiedo io, quando le spiagge di Porto de Galinhas, le più famose della costa, sono appena a un'ora di strada?
In programma abbiamo le nuovissime offerte turistiche della regione: "engenhos", le aziende agricole che coltivano la canna da zucchero, e "maracatu", una danza rituale afrobrasiliana ereditata dalle tradizioni degli schiavi africani.
Per immergersi nella storia coloniale della Mata Norte, sulla costa del Nordeste, è sufficiente una sola giornata: basta allontanarsi un'ottantina di chilometri da Recife e si raggiungono luoghi dove il tempo sembra essersi fermato e dove regna una concezione diversa della vita.
Una volta usciti da Recife, sulla Br 408 si susseguono piccole città dai nomi curiosi: la nostra prima tappa è Paudalho (bosco d'aglio), detta anche Lagoa do Carro (perchè nel suo stagno cadde un carro con tutti i buoi).
Questo borgo di 14mila abitanti probabilmente non figurerebbe nelle guide se non vi si trovasse "il più grande museo della Cachaca del mondo".
Segnalata nel Guinnes world record 2005, questa attrazione turistica un po' naif consiste in una casetta modesta che ospita la collezione privata di bottiglie iniziata nel 1986 da un certo Josè Moisès de Moura.
Questo signore, che curiosamente è astemio, ha raccolto circa ottomila bottiglie provenienti da tutte le regioni del Brasile e del mondo.

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