martedì 25 agosto 2009

SUDAFRICA.(Capo Occidentale "in Mountain Bike")

IN PARADISO CON IL FIATONE.

"I medici dicono che sarà un percorso molto faticoso", mi spiega il dottor Evil, al secolo Leon Evans, organizzatore della corsa in mountain bike attraverso lo splendido paesaggio del Capo Occidentale, in Sudafrica.
Poi all'improvviso assume un'aria contrita, sentendosi forse in colpa per le sofferenze che ha contribuito a provocare: "Nei primi quattro giorni hanno avuto bisogno della fleboclisi molti più concorrenti che in qualsiasi edizione precedente".
La Cape Epic, che dura otto giorni, è una delle gare di mountain bike più dure del mondo.
Quest'anno i concorrenti hanno dovuto pedalare per 866 chilometri tra riserve naturali, vigneti, montagne e pianure semiaride, inerpicandosi su salite equivalenti a un totale di15.045 metri d'altezza: due volte l'Everest.
Sebbene la corsa attiri anche atleti olimpici, la maggior parte delle 543 coppie di partecipanti è composta da persone come me, semplici turisti che amano fare le vacanze in bicicletta nei posti più remoti del mondo.
Questo però non è il solito tour ciclistico: non ci si ferma a bere il tè, ma si pedala per ore e ore tracannando insipide bevande energetiche e cercando di non crollare prima del traguardo.
Perchè mai qualcuno dovrebbe sottoporsi volontariamente a una simile tortura?
E' la domanda che ho continuato a farmi per tutti gli otto giorni di questa estenuante esperienza.
La corsa comincia a est di Città del Capo e a Knysna, una spettacolare cittadina costiera lungo la Garden route del Capo Occidentale, si inoltra tra le montagne del brullo territorio di Karoo, per poi svoltare a ovest e puntare di nuovo verso il punto di partenza.



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