sabato 25 luglio 2009

MA QUESTO MONDO E' DAVVERO NUOVO?
O si tratta di un'ulteriore celebrazione del consumismo occidentale?
Il ceto medio cinese è composto da duecento milioni di persone, pari a due terzi della popolazione statunitense.
Ottanta milioni sono molto ricchi, e tra loro ci sono più di cento miliardi (in dollari).
La Cina, infatti, è il secondo paese nella classifica mondiale dei super ricchi dopo gli Stati Uniti.
E come gli americani, anche i cinesi amano ostentare la loro ricchezza.
Ma la cosa che mi ha colpito di più è che a Shanghai un occidentale si sente a casa e allo stesso tempo avverte l'eccitante sensazione di essere uno straniero.
Pasticcerie francesi, bar di tapas spagnoli e ristoranti di sushi giapponesi si trovano a ogni angolo di strada accanto a posti di ristoro ambulanti e ai localini con i menù scritti solo in cinese.
Sono entrato in un locale che aveva una parte del menù tradotta in inglese.
C'erano nomi di piatti come "testa di pecora alla griglia con lingua pendente".
Assumendo un'espressione da intenditore, ho indicato una riga qualsiasi tra gli ideogrammi: speravo di sfuggire alla testa di pecora, e infatti mi hanno servito un piatto di gamberetti bianchissimi.
Incoraggiato da questo successo mi sono avventurato in uno dei numerosi locali da barbiere, dove uno stuolo di ragazzi e ragazze all'ultima moda servono una clientela altrettanto giovane.
Nessuno sapeva l'inglese, ma mi hanno capito al volo quando ho indicato la testa e con le dita ho fatto un gesto che imitava le forbici.
Un ragazzo ha cominciato a lavarmi i capelli usando un'intera bottiglia di shampoo.
Mi ha massaggiato la testa per un'eternità, alternando un rapido tocco dei polpastrelli sul cranio a un rapido tamburellio, variando la pressione delle dita, disegnando delle forme.
Alla fine mi sono addormentato.
Quando mi sono svegliato, ero così in forma che sarei riuscito a comprendere la teoria della relatività in un attimo.




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