lunedì 6 luglio 2009

KUTER E WUST, UNO BASSO E L'ALTRO SPIRLUNGONE, formano una squadra ben affiatata.
Entrambi provengono dall'ex Ddr.
Mentre Wust è tornato alla navigazione solo di recente, Kuter non l'ha mai abbandonata.
Per entrambi la navigazione mercantile è stata un'opportunità per vedere il mondo: i porti del Pireo, dell'Africa occidentale, del Vietnam e della Cina.
Un tempo solo chi aveva famiglia poteva andare per mare: era la garanzia che non avrebbe tagliato la corda.
Quei tempi sono passati.
Oggi Wust è tenuto d'occhio solo dal suo pappagallo, che parla e se la prende a male quando lui stà via per troppo tempo.
Sorvegliano il loro regno con evidente fierezza.
"L'accuratezza tecnica dell'ingegneria è una dote che continuiamo a coltivare", ha osservato Wust.
Certo, è un concetto fuori moda che contraddistingue chi si occupa di meccanica.
La sala macchine è il luogo in cui ci si rende conto che la nave è un organismo vivente e il motore è ciò che la tiene in vita: dall'aria condizionata al sistema idraulico, tutto dipende dal funzionamento della sala macchine.
La sala di controllo-con i monitor dei compiuter, gli strumenti, gli indicatori,le lampadine, i regolatori, gli interruttori e le leve- è così imponente che se quei due mi avessero detto che da lì potevano lanciare un razzo sulla luna ci avrei creduto.
"Fa un certo effetto, no?", mi ha chiesto Kuter raggiante, con le mani puntate sui fianchi e le cuffie antirumore in posizione da Topolino.
Avevamo appena finito il nostro giro d'ispezione del motore centrale, un dodici cilindri diesel con pistoni grandi quanto un'utilitaria e cinque volte più pesanti.
Ha una potenza che corrisponde a più di 93mila cavalli.
E consuma di conseguenza: a pieno carico la Msc Texas brucia circa 250 tonellate di gasolio al giorno.

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