giovedì 9 luglio 2009

HOFFSOMMER,QUARTO UFFICIALE DI ROTTA,
doveva fare le guardie di notte.
Gli ho fatto compagnia volentieri.
Il cielo stellato sul Pacifico sembrava una luminaria natalizia: nell'oceano non c'è inquinamento luminoso nè smog che offuschino l'atmosfera.
Hoffsommer mi racconta di aver visto balene, pesci volanti e una stella cadente.
"Quando è così, ti si scalda il cuore", mi ha detto.
Nei film sentimentali le condizioni atmosferiche servono a sottolineare gli stati d'animo dei protagonisti.
Ma quando non c'è nient'altro che il maltempo, è quest'ultimo a diventare il protagonista.
Chi non ha mai contemplato una strana formazione di nuvole, una bella duna, un affascinante effetto di luci?
A volte l'oceano è grigioazzurro, scuro, trapassa senza soluzione di continuità nel cielo come se fosse indeciso tra malinconia e scoppio di collera.
Poi sonnecchia di nuovo placato, sotto una coltre di nubi candida come le piume: quando questa si chiude, nell'acqua si riflette un cielo azzurro tenero,che risplende fresco come un colore appena mescolato sulla tavolozza degli acquerelli.
Sulla terraferma il paesaggio cambia seguendo i nostri movimenti, mentre sul mare cambia anche quando si stà fermi.
Lentamente, alla moviola, oppure vertiginosamente, come quando si manda avanti alla massima velocità un video.
Chi va per mare vede cose che l'uomo di terra non vede.
Le onde non sono onde: raccontano una storia, forniscono indizi su quello che stà succedendo sopra e sotto l'acqua.
Una volta master Trumper mi ha indicato un punto che per me non aveva niente di speciale.
Sosteneva che lì era successo qualcosa, mentre io pensavo che volesse prendermi in giro.
Poi, però, il secondo ufficiale Elron Jiongco mi ha detto che lì c'erano dei delfini.
Io non riuscivo a distinguerli in mezzo a quel mare dai riflessi metallici e allora mi sono reso conto che mi mancava l'occhio.
Alla fine sono riuscito a scorgere una pinna della coda, prima che sparissero definitivamente.



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