mercoledì 22 luglio 2009

DI NOTTE GLI SCARICATORI DEL PORTO illuminano il nostro carico con enormi riflettori sotto i quali le gru a cavaliere arancione risplendono come coralli provenienti da un'altro pianeta.
Vedendo gli impianti portuali di Xiamen, Chiwan e Yantian si capisce quale ruolo epocale svolgono i container nell'economia mondiale.
Senza queste scatole la Cina sarebbe ancora ferma all'epoca di Mao: un paese funestato dalle carestie e senza nessuna prospettiva di sedere un giorno al tavolo dei potenti.
Oggi la maggior parte dei container è prodotta in Cina, ma quest'oggetto è un'idea degli americani.
L'imprenditore dei trasporti Malcom McLean è stato il primo, nel 1956, a spedire un carico di container per mare.
I primi sono stati prodotti per l'esercito statunitense: per la guerra di Corea, infatti, erano stati progettati dei contenitori da trasporto che potessero essere spediti al fronte in treno, su camion o per nave senza dover impiegare troppi soldati per spostarli da un mezzo all'altro.
Semplici, impilabili e standardizzati, i container sono una specie di cassetta gigante che nel giro di pochi minuti può essere trasferita da un veicolo all'altro.
Per capire come si lavorava prima nei porti, immaginiamo di dover fare un trasloco e di non aver imballato tutto nelle casse ma di doverci trascinare dietro un carico alla rinfusa su dei carretti.
Prima scaricare e caricare richiedeva molto tempo ed era costoso.
La spedizione dei container ha rivoluzionato il commercio, perchè ha eliminato la distanza come fattore di prezzo, permettendo a paesi come la Cina di sfruttare al meglio la forza lavoro a buon mercato.
Perfino nel caso di merci ingombranti come i mobili, che Ikea fa produrre in Cina, i costi di trasporto non hanno un ruolo rilevante.
I circa 18 milioni di container che ogni giorno viaggiano sui mari del mondo sono i mattoncini Lego di un nuovo ordine mondiale che ha per centro nevralgico l'Asia.
Il principio del Lego riguarda tutto quello che ha a che fare con i container: strade, ferrovie, magazzini e impianti portuali sono dei moduli che richiedono solo di essere composti.
I porti mercantili hanno tutti lo stesso aspetto: gru, sollevatori e operai in tuta che dirigono il balletto basato sempre su un'accorta logistica computerizzata.
Di diverso, in Cina, c'è la velocità ,la tecnologia avanzata e la mancanza di scrupoli nell'attuare i piani di espansione.
Il porto di Long Beach ha raggiunto i suoi limiti di costruibilità, ma gli abitanti non vogliono più altre navi, altro traffico ed altro inquinamento.
La vista dei porti cinesi, invece, ricorda l'epoca del massimo sviluppo industriale in Europa: ogni nuova ciminiera fumante viene celebrata con entusiasmo.

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