mercoledì 1 luglio 2009

I MARITTIMI DELLA MSC TEXAS ci vedono solo il disperato tentativo di mostrare che si sta facendo qualcosa.
Ma in realtà è un'altra seccatura per loro e, soprattutto, una maggiore quantità di quella cosa che più odiano: le scartoffie. E poi c'è anche la faccenda delle radiazioni.
Tutti i container passano attraverso un portale che misura i raggi gamma, ma il problema è che molti materiali del tutto innoqui emettono radiazioni naturali capaci di far scattare l'allarme: per esempio la maiolica, la terracotta e la sabbia per i gatti.
Molti sensori sono troppo rozzi per distinguere tra i vari tipi di radiazione e per questo reagiscono al materiale fissile nucleare allo stesso modo in cui scattano per l'acciaio contaminato o per le banane, che emettono una radiazione dell'isotopo di potassio-40.
Quanto più sono frequenti questi allarmi per le radiazioni, tanto maggiore è il rischio che non siano presi sul serio.
I porti come Long Beach sono i luoghi in cui si concentrano le paure e le preoccupazioni delle superpotenze mondiali: la preoccupazione per la sfida cinese e la paura del terrorismo.
La protezione che i due oceani hanno assicurato per tanto tempo agli Stati Uniti si è dimostrata ingannevole, e la sensazione che i barbari siano alle porte sta aumentando come ai tempi dell'antica Roma.
Al confronto le mie preoccupazioni personali erano di poco conto.
Ho dovuto presentare un certificato medico e sottoscrivere una dichiarazione in cui assicuravo che in caso di mio decesso nè il comandante nè la società di navigazione sarebbero stati chiamati a rispondere del fatto che la Msc Texas non aveva un medico a bordo.
Inoltre ho dovuto farmi vaccinare contro la febbre gialla, non perchè questa malattia sia endemica in Cina ma perchè è una vaccinazione obbligatoria per gli equipaggi dei cargo mercantili.
La vaccinazione l'ho fatta nella sede dei servizi sanitari di Santa Rosa, dove una simpatica signora mi ha informato su tutti i possibili e immaginabili rischi sanitari in Cina, e mi ha consegnato un voluminoso prontuario in cui erano elencate malattie dai sintomi così spaventosi che solo a leggerlo mi sono venute le pustole.
Alla fine mi ha chiesto se prevedevo di avere rapporti sessuali in Cina.
Era, come avrei capito in seguito, una domanda molto ragionevole.

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