domenica 18 aprile 2010

TAIWAN.

FINALE HIGH-TECH.

A differenza di altri paesi asiatici, Taiwan non è un luogo di grandi contrasti.
Tutto è più o meno moderno, le tracce del suo passato non sono molto visibili e anche i templi sembrano nuovi.
Non si vedono grandi zone di povertà e non c'è neanche, come in Thailandia, un contrasto tra l'opulenza del capitalismo sfrenato e i monaci buddisti che camminano in sandali e chiedono l'elemosina per strada.
Qui il rapporto tra sacro e profano è più naturale, e perfino la tacnologia entra senza pudore nei templi, dove si vedono schermi giganti a cristalli liquidi e monaci che cercano nel loro blackberry una parola in inglese o rispondono senza problemi al cellulare davanti a Budda.
Ci sono macchinette a moneta che emettono foglietti rossi con le predizioni taoiste.
Nei bar i clienti guardano in tv i risultati della giornata borsistica di Taipei per poi comprare azioni, con lo stesso spirito di chi scommette ai cavalli per divertimento.
C'è anche un giornale per ragazzi chiamato The Mandarin Children News.
Questa è la vita sull'isola di Formosa, il punto più lontano del pianeta per la provincia omonima in Argentina.

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