martedì 13 aprile 2010

NEPAL (PIANURA DEL "TERAI").

ESIBIZIONI CANORE.

Siamo appena rientrati e un gruppo di ragazzini sorridenti indica l'estremità del villaggio, dove risuonano zufoli, cembali e tamburi.
Nel cortile di una fattoria di uno degli anziani si svolgono le prove della danza di primavera.
Questa successione di festeggiamenti, chiamata "holi", celebra ogni anno nel subcontinente indiano il plenilunio di marzo, il ritorno della primavera e la fertilità.
E' la festa principale dei rana tharu.
Gli abitanti del villaggio compiono innanzitutto il rito della "tika" una sorta di pastiglia sacra attaccata in mezzo agli occhi, preparata con escrementi di vacca mescolati a cenere. Inoltre tutti vanno solennemente a rendere visita al capo del villaggio.
Ci sono dei banchetti a base di carne di mucca, maiale e capra, e poi ci sono le esibizioni canore e le danze per rinsaldare i legami della comunità.
I festeggiamenti durano otto giorni e gli spettacoli musicali sono di diverso genere.
C'è la pantomima: un uomo travestito da donna, il Sumla Rana, volteggia come un derviscio per dimenticare le vessazioni che accompagnano la sua condizione umana.
C'è anche il giro del vicinato: gruppi di donne suonano le tabla di casa in casa e raccolgono offerte di cibo.
Le più importanti nascono dalla tradizione orale: sono le "kalakhar" (danze in cerchio), in cui due gruppi di tre o quattro donne si tengono per le braccia e girano in tondo, cantando il lavoro dei campi, le preoccupazioni domestiche, la nostalgia del passato e le inquietudini del futuro.
Gli uomini, musicisti o danzatori, a volte si uniscono a loro, lanciando ammiccamenti e giochi di parole scabrosi.

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