giovedì 15 aprile 2010

TAIWAN.

IL VALORE DEL TEMPO.

I taiwanesi hanno un rapporto molto speciale con la tecnologia, e il progresso in questo settore è anche motivo do orgoglio nazionale.
Le aziende dell'isola producono l'83 per cento dei computer portatili del mondo, ma la massima soddisfazione è riuscire, proprio anche grazie alla tecnologia, a piegare la forza della natura.
L'ho capito quando mi hanno portato a vedere il tunnel Hsuehshan, a sudest di Taipei.
Un'esperienza che ha superato ogni aspettativa.
Non tanto per il tunnel in sè, ma per il valore che a Taiwan ha il tempo.
Il tunnel è lungo 12,9 chilometri e attraversa una grande montagna rocciosa.
La sua costruzione è stata una prodezza ingegneristica: è stato scavato con un enorme trapano che ha bucato la montagna da parte a parte.
I lavori sono durati quindici anni e sono costati 15 morti e 1.800 miliardi di dollari.
Oggi grazie al tunnel ci vogliono solo 40 minuti per andare da Toucheng a Taipei.
Prima bisognava prendere l'autostrada che aggira la montagna e da una città all'altra ci volevano due ore di viaggio.
Il risparmio del tempo e la puntualità sono considerate due caratteristiche molto importanti.
Le interpreti che mi hanno accompagnato nelle mie tre settimane a Taiwan si presentavano la mattina nella hall dell'albergo alle nove in punto, come se aspettassero il momento esatto nascoste dietro a un vaso.
"La puntualità è quasi un'ossessione per noi e chi non è puntuale è malvisto", mi ha spiegato Amy, una di loro.
Tutta questa tecnologia e questa razionalità economica non sono in contraddizione con la religione, anzi.
Una domenica pomeriggio, nella città di Kaoshiung, passeggiavo in un grande zuccherificio trasformato in un museo (a Taiwan non si produce più lo zucchero) quando mi sono imbattuto in un tempio taoista molto piccolo, una specie di piccola casa con una sola stanza.
Davanti c'erano due colonne rosse dipinte con degli ideogrammi neri e una serie di lampade sferiche di carta rossa attaccate al soffitto.
Dopo poco è arrivata una coppia di ragazzi in moto.
Lui si è tolto il casco e senza spegnere il motore è entrato nel tempio, mentre lei lo aspettava fuori.
In tre minuti il ragazzo ha acceso dieci bastoncini di incenso, si è inginocchiato, ha fatto cinque inchini e ha sistemato i bastoncini sulla sabbia di un incensiere di bronzo.
Fatto questo i due si sono rimessi il casco e se ne sono andati.
Pochi istanti dopo è arrivata un'altra coppia meno giovane, sempre in moto.

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