martedì 20 aprile 2010

CILE (VALLE DELL' "ELQUI").

LE DONNE SOLE.

L'omonima della poetessa mi informa che dirige un ostello.
Le rispondo che ora a me serve qualcosa da bere, non un letto.
Purtroppo, però, non me ne libero perchè lei ribatte che ha anche un bar dove prepara dei succhi di frutta.
Stremato dalla sua esuberanza e assetato, mi lascio condurre al Cactus bar di Gabriela.
Nel tempo che ci vuole per preparare un frullato di banana e arancia, mi racconta la storia della sua vita.
E' una ragazza madre e si è trasferita qui a Pisco Elqui vent'anni fa "per un capriccio".
Stava leggendo una rivista femminile quando le capitò un articolo sulla placida vallata.
Secondo la rivista il centro magnetico della terra si era spostato dagli altopiani del Tibet alle valli dell'Elqui.
Gabriela era un po' hippy e decise di dare un'occhiata.
"Anche tu sei stato attratto qui dalle energie?", mi chiede, facendo finalmente una pausa per prendere fiato.
"No, sono qui per Gabriela Mistral".
Mi interessa scoprire se la poetessa è un modello di riferimento per le donne.
"Ah, allora devi sapere che qui a Pisco Elqui vivono moltissime donne sole".
Lei è una di loro e questo non la preoccupa, visto che soffrirà meno e vivrà più a lungo.
A quanto pare, l'alta percentuale di morti tra gli uomini è dovuta al fatto che fumano molta erba.
"La chiamano ' la maledizione di Gabriela Mistral '.
Si riferiscono alla solitudine delle donne, non all'erba".
Gabriela mi dice che devo assolutamente andare a trovare la vedova di Pinto, se voglio saperne di più su Mistral.
Pare che da giovane sia stata una buona amica della scrittrice.
Gabriela mi disegna una mappa per arrivarci.
Nel villaggio ci sono soltanto due strade, ma l'opera richiede comunque cinque minuti e un intero foglio A4.
"Dille che ti ho mandato io", mi suggerisce prima di salutarmi.

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