giovedì 1 aprile 2010

OMAN (PENISOLA DI MUSANDAM).

I FIORDI DELL'OMAN.

"Insenature molto profonde, rocce color ocra, delfini e pesci tropicali.
E' la penisola del Musandam, la località più a nord del sultanato".

La conversazione con gli abitanti di Kumzar è complicata per due motivi: la diffidenza nei confronti degli estranei e la lingua, incomprensibile a chi non è di questo villaggio.
Le parole di questo dialetto non sono mai state scritte e le sue origini si perdono nella notte dei tempi.
"Quando sono nato la nostra lingua esisteva già", dice ridendo Mohammed Abdullah Suleiman al Kumzari.
"Questo è tutto quello che so".
Mohammed è un uomo paziente, l'unico del villaggio che sia disposto a raccontarmi qualcosa.
Le domande sul passato lo divertono.
Sta seduto sulla barca con le gambe accavallate e indossa una candida "dishdasha" che scende fino a terra.
Avrà una cinquantina d'anni, ma forse nemmeno lui conosce la sua data di nascita.
Quando Mohammed al Kumzari dice "acqua", la parola che pronuncia somiglia al portoghese "agua", ma senza la g.
Per dire "porta" usa un termine che ricorda l'inglese "door" con la r vibrante, e per riferirsi al barbiere, una parola simile al francese "toilette".
I colonizzatori, gli esploratori e i mercanti europei del passato hanno lasciato qualche traccia a Kumzar, dove le parole e la grammatica delle lingue locali si sono intrecciate con l'hindi, il persiano e diversi dialetti arabi.
Kumzar è la località più settentrionale dell'Oman: la più isolata di questa zona isolata.
Il paese sorge sulla punta estrema del Musandam, una penisola che si protende verso lo stretto di Hormuz.
Il canale separa il golfo persico dal golfo di Oman e, quando il tempo è bello, da Kumzar si distingue la costa iraniana, che dista cinquanta chilometri.
Musandam è chiamata anche la "Norvegia d'Arabia" per via delle sue insenature simili ai fiordi e le sue alte scogliere.
La vista dalla barca diretta a Kumzar è spettacolare: i monti e le rocce fatte di tante stratificazioni calcaree dai toni bruni e ocra, come in una torta millefoglie, sembrano in costante movimento.
Come se la natura si riformasse ogni giorno da capo.
Le forze geologiche che spingono la placca arabica sotto quella euroasiatica sono tanto potenti che alcuni strati di roccia hanno assunto una posizione quasi verticale e si direbbe che basti solo un po' di pressione per farli inclinare e precipitare tra le onde.
Tra due alte pareti di roccia si entra nel Khor Shimm, il fiordo più lungo del Musandam.
Nelle tranquille acque turchesi splendono i pesci tropicali e i cormorani disegnano dei cerchi nel cielo.
Tutt'a un tratto, a poca distanza da un'isola piatta, due delfini con un cucciolo, saltano fuori dalla liscia superficie del mare e cominciano a seguire la barca.
"Che animali invidiosi", dice il timoniere.
"Appena vedono un'imbarcazione devono per forza dimostrare di essere più veloci di lei".

Nessun commento:

Posta un commento