giovedì 29 aprile 2010

SCOZIA (LE "HIGHLANDS").

UN SILENZIO SIMILE ALLA CALMA che caratterizza le Highlands.
Anche questa terra, come ho scoperto, un tempo era abitata.
Agli inizi dell'ottocento, però, alcuni avidi proprietari terrieri decisero che era più redditizio allevare pecore e cacciarono i contadini.
Questo evento storico è noto come le "clearences".
La parola "clearence" (sgombero), entrata nell'uso corrente molto tempo dopo i fatti a cui si riferisce, è di per sè offensiva: racchiude l'idea che gli esseri umani si possono rimuovere (clear) come erbacce o macerie.
A differenza delle "clearences", la "nakba" palestinese ha colpito una generazione che oggi è ancora viva.
Ma il tempo non è l'unico fattore che conta.
I palestinesi, proprio come gli scozzesi, hanno la memoria lunga.
Mentre la mia mente si abbandonava alle somiglianze tra la storia e la natura delle Highlands e quelle della terra dove sono cresciuto, mi sono ritrovato in cima all'Aonach Eagach.
La signora sarebbe stata fiera di me.
Convinto che da una posizione così elevata avrei visto solo altre cime di colline, ho scorto invece davanti a me un altro laghetto idilliaco, adagiato sulla cima della collina e alimentato da un piccolo fiume che proseguiva il suo cammino verso un'altra valle e un'altro lago.
Era un paesaggio silenzioso e isolato dove potevo proiettare altri pensieri ed emozioni e mettere alla prova la mia idea di posto isolato e selvaggio.
La Palestina (oppure Israele) è troppo piccola per avere luoghi di evasione come questo.
Nelle Highlands la perdita di una cultura non è stata compensata da un'altra.
I proprietari terrieri che cacciarono i contadini non insediarono il loro popolo per sostituirli.
E così la terra è ridiventata quello che era: valli, fiumi e laghi deserti, che offrono agli escursionisti una vista magnifica su una terra incredibile e sembrano stare lì solo per essere ammirati.
Con quella terra stupenda davanti ai miei occhi, ho pensato ai tanti motivi per cui la storia del mio popolo mi fa arrabbiare e continua ad alimentare questa collera.
Quando cammino porto sempre con me un oeso enorme, che mi opprime e mi sfinisce.
Ma attraversando quella bella valle e salendo per quelle colline ho capito le cause della mia rabbia, liberandomene un po' alla volta: la rabbia di chi vive sotto occupazione straniera in una terra che è sempre meno accessibile ai non ebrei.
Camminando ho continuato a rasserenarmi e, arrivato in cima alla collina ansimante e senza fiato, mi sono accorto di essermi sbarazzato di gran parte di quel peso.
Mi sono fermato per riposare e mentre respiravo profondamente mi sono sentito liberato, con la mente leggera.
Quella lunga camminata mi aveva aiutato a scacciare la rabbia.
Sollevato e rinvigorito, ho pensato a quello che Robert Macfarlane scrive in "The wild places:"Siamo caduti e ci siamo rotti in mille pezzi, ma la natura può ancora restituirci a noi stessi".
Per questo continuo a tornare nelle Highlands.

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