mercoledì 24 giugno 2009

. La Msc Texas è l'Arnold Schwarzenegger delle portacontainer. Viste dal ponte, le colossali chiatte del porto di Long Beach sembrano barchette in una vasca da bagno. La nave ha una massa talmente grande che non mi sono neanche accorto quando si è staccata dalla banchina, a cui era ormeggiata con gomene grosse come un braccio, legate a bitte che pesano tonnellate.
Sotto i miei occhi il varco tra la banchina e lo scafo ha cominciato ad allargarsi impercettibilmente, un millimetro dopo l'altro.
Era piacevole stare lassu'. Eravamo in rotta da Long Beach al porto di Oakland, l'ultimo scalo prima della traversata dell'oceano. La gente a bordo dei traghetti e delle imbarcazioni turistiche nella baia di San Francisco ci salutava e faceva suonare le sirene.
Quando mi sono affacciato al parapetto, mi sono sentito come un ragazzino che indossa i pantaloni lunghi per la prima volta.
La Msc Texas si faceva strada con calma solenne in mezzo alla flottiglia di bianche imbarcazioni a vela, costringendole ad allontanarsi come uno sciame di mosche fastidiose.
Quando ha virato per entrare nel porto di Oakland e attraccare, sembrava che navigasse nella melassa: tutto si è svolto al rallentatore con l'aiuto di piloti,rimorchiatori e ormeggiatori, che hanno diretto il nostro colosso nella manovra.
A pieno carico, con la sua massa di 135.530 tonellate,la nave sarebbe capace di travolgere e abbattere un ostacolo all'apparenza insormontabile: i pilastri del Bay bridge di San Francisco insieme all'interstatale 80 e al traffico che ci scorre sopra.
L'idea di questo viaggio mi è venuta mentre, sulla costa del Pacifico , mi godevo quel panorama di cui ormai non posso fare a meno. Nel deserto d'acqua che si apre di fronte alla California si puo' ammirare quello che di solito i maghi vedono nella sfera di cristallo: il passato e il futuro del mondo.
Scogliere selvagge e solitarie, leoni marini, pellicani e balene azzurre si presentano allo spettatore con le stesse sembianze che dovevano avere quando nella regione non c'era ancora traccia di esseri umani: un mondo primordiale, grandioso nella sua indifferente bellezza e nella costanza inplacabile con cui le onde continuano ad abbattersi, da millenni, sulla costa,

Nessun commento:

Posta un commento