martedì 9 giugno 2009

2° Viaggio: GIAPPONE - Penisola di Shiretoko . LA TERRA DEI PURI:
Rumori sordi, quelli dei passi nella neve. Due uomini avvolti in larghi mantelli invernali attraversano una pianura immacolata. Vanno verso il mare che costeggia la penisola di Shiretoko, nel nordest dell'isola giapponese di Hokkaido. Questo lembo di terra è stato dichiarato patrimonio mondiale dell'umanita' per la sua vegetazione particolare: montagne a strapiombo sull'0ceano Pacifico, coperte di foreste di conifere interrotte ogni tanto da cascate naturali. Un quadro selvaggio che contrasta fortemente con il paesaggio rurale della maggior parte di Hokkaido.
Uno dei due uomini, Masayoschi Hayasaka, rimette a posto la bandana blu che porta in testa. Come il suo amico, anche lui è giapponese. Eppure non sembra: i suoi capelli sono ricci, il naso è leggermente schiacciato e la pelle è "chiara come il sole". Così gli antropologi descrivevano, ai primi del novecento, la pelle degli ainu,un'etnia che fino alla fine dell'ottocento era molto numerosa nella parte settentrionale di Hokkaido. Masayoschi è uno di loro. "In realta' solo da parte di madre", spiega sorridendo."Ma mi sento ainu solo da poco. Fino a trent'anni ho rinnegato questa parte della mia storia, forse a causa di alcune circostanze: gli ainu del villaggio dove sono cresciuto erano quasi tutti alcolizzati. Gli altri si limitavano a fabbricare souvenir per i turisti. Un tempo non sopportavo chi lavorava per i turisti. Oggi non la penso piu' così.
Oggi Masayoshi è una delle due guide del primo circuito di ecoturismo ainu in Giappone. Il progetto è nato tre anni fa da un'idea di Yugo Ono, professore di giapponese all'universita' di Sapporo, dopo un viaggio tra i maori della Nuova Zelanda.

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