giovedì 11 giugno 2009

AGGRAPPATI AGLI ALBERI.
Masayoschi fa un respiro profondo. E' ai piedi di una collina di trenta metri, dalle pareti ripide che precipitano in un'acqua blu scura. Chiude gli occhi e assapora il primo mattino del mondo."Fai come me. Dobbiamo pregare per entrare in questo territorio". Alza le mani e le unisce, poi, con un lento movimento lascia scivolare le dita verso sinistra e verso destra. Tre volte." Anticamente, ogni volta che un esponente di un clan commetteva una cattiva azione, gli tagliavano un dito", commenta Masayoshi sorridendo."Come vedi, io sono una brava persona". Di nuovo serio, gira il palmo delle mani verso il cielo e le alza tre volte verso il naso, come se volesse gettarsi in faccia dell'acqua."Questo gesto serve per salvare l'anima degli ainu che vivevano su questo chashi", spiega Shigeo.
Cominciamo la scalata della collina. La salita è così scoscesa che per andare avanti dobbiamo aggrapparci agli alberi. Ma ne vale la pena, perchè in cima la vista sulla baia di Shiretoko e sulla catena montuosa che la circonda è incredibile.I buchi circolari che vedi per terra sono le tracce lasciate dalle case. Il buco piu' grande, quello laggiu, doveva essere la casa del capo", spiega Shigeo. I chashi sono degli ex villaggi ainu, ma nessuno sa veramente se prima erano dei centri permanenti." GLI ainu hanno una tradizione orale ed è per questo che molti aspetti del loro stile di vita sono sconosciuti. Pero' sappiamo come facevano la cerimonia del fuoco", racconta Shigeo. Nell'immaginario ainu le entita' del mondo sono delle divinita'. Il fuoco, per esempio, è una vecchia donna alla quale bisogna rivolgere delle preghiere tutti i giorni per fare in modo che non lasci la casa. "Dal nostro punto di vista non sono gli uomini che si servono del loro ambiente naturale, ma è l'ambiente che accetta di offrirsi a loro perchè gli uomini sono sufficentemente puri". La stessa idea si ritrova anche nella pratica della caccia all'orso.
Secondo la tradizione, gli orsi venivano uccisi dentro la loro caverna quando stavano per finire il letargo. Spesso accanto all'animale gli ainu trovavano un cucciolo. In quel caso lo allevavano e gli davano una madre umana, che per due o tre anni lo cresceva come un membro della tribu'. Raggiunta l'eta' adulta l'orso era decapitato, si metteva la sua testa al posto d'onore del banchetto e gli si offrivano i cibi piu' preziosi. In questo modo lo spirito dell'animale poteva tornare in paradiso e raccontare agli altri orsi quanto era stato trattato bene dagli uomini: attirati dalle pietanze prelibate degli uomini, gli orsi tornavano sulla terra e sceglievano un uomo abbastanza puro per farsi uccidere. In altre parole, senza l'orso l'uomo non potrebbe nutrirsi o vestirsi, ma senza gli uomini gli orsi si annoierebbero in paradiso.
Mia seconda riflessione: A CHI COMMETTE QUALSIASI TIPO DI REATO LO CONDANNEREI AD UNA PENA DA SCONTARE FACENDO UN LAVORO.
NATURALMENTE IN BASE ALLA GRAVITA' GLI COMMINEREI UN LAVORO COMMISURATO.

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