martedì 2 febbraio 2010

LITUANIA.

GLI ARCHIVI DEL Kgb.

Il parco storico di Grutas, nel sudest del paese, è uno dei siti turistici più visitati della Lituania.
Nato dall'iniziativa di un uomo d'affari locale, Viliumas Malinauskas, il parco ospita tutti i monumenti sovietici che si trovavano nel paese prima della caduta dell'Urss.
All'inizio degli anni novanta c'era chi voleva distruggerli, ma Malinauskas ha pensato che non fosse giusto cancellare cinquant'anni di storia, anche se sono stati terribili.
Con suo grande rammarico non ha potuto depositare nel parco l'immenso monumento alla gloria dell'Armata rossa che spicca su un ponte del centro di Vilnius dove, ogni 9 maggio (in Russia è il giorno dell'anniversario della vittoria sulla Germania nazista), dei veterani di guerra depongono delle corone di fiori.
Il parco, però, non ha il patrocinio dello stato lituano, che non finanzia questo genere di celebrazioni.
Cosa che invece fanno le autorità moldave.
Vilnius ospita anche un museo dedicato all'oppressione sovietica in Lituania.
Una parte dell'ex quartier generale del Kgb a Vilnius è stata trasformata in un luogo della memoria.
Sulla sua facciata si possono leggere i nomi delle persone che sono state fucilate o che sono morte sotto tortura: 1.037, secondo le cifre ufficiali.
In tutti i sotterranei si visitano luoghi di detenzione e di tortura.
Il Kgb ha tolto la vita a migliaia di persone e le ha sepolte in fosse comuni.
Molti pensano che queste fosse devono ancora essere individuate.
Le autorità del museo organizzano regolarmente in tutto il mondo delle mostre, con fotografie e documenti vari.
Secondo Eugenijus Peikshienis, direttore del museo, il Kgb è riuscito a distruggere alcuni incartamenti, mentre altri sono stati fatti rientrare in Russia.
Molti dossier sono stati salvati soprattutto grazie alla mobilitazione dei cittadini, che hanno assediato l'edificio evitando che venissero svuotati gli archivi.
Oggi i dossier sono pubblici e gli ex collaboratori della polizia politica non possono più lavorare nella pubblica amministrazione e nemmeno nelle scuole.
In Moldova una legge così sarebbe impensabile.
D'altronde quando il governo moldavo vuole che qualcuno parli bene del paese fa pubblicare dei reportage a pagamento illustrati con la foto del presidente Vladimir Voronine.

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