giovedì 25 febbraio 2010

ARGENTINA ("ESQUEL").

UN'ENTRATA TRIONFALE.

Il viaggio di venti chilometri che separa Esquel dal villaggio mapuche Nahuelpan dura poco più di un'ora.
Il treno parte anche da El Maitén, dove è possibile visitare le officine della Trochita e da dove si può arrivare a Norquinco dopo un tragitto di 36 chilometri.
Sono quasi le dieci del mattino e sul binario della stazione di Esquel i turisti camminano tra curiosi e venditori.
Un fotografo si piazza in una posizione strategica prima che La Trochita faccia il suo ingresso trionfale.
Non rimarrà deluso: il treno si avvicina alla stazione sbuffando fumo e fischiando.
Emette un suono più simile a un corno che al classico sibilo acuto dei treni.
Ci sarà tempo per scattare una foto accanto alla locomotiva, una reliquia del 1922 che i ferrovieri mantengono con molto impegno nel suo stato originale.
Saliamo su uno degli angusti vagoni e ci accomodiamo nei posti divisi in file da uno e due passeggeri, separate da uno stretto corridoio.
Per fortuna ci toccano i sedili imbottiti.
Quelli in legno sono stati prenotati da altri viaggiatori.
E comunque la durezza del sedile non è l'unica cosa da prendere in considerazione per la scelta del posto: c'è anche il paesaggio, più visibile dalla parte dei sedili individuali e, se si viaggia d'inverno, la vicinanza della stufa, messa al centro di ogni carrozza per mitigare il rigido clima della Patagonia.
La stufa a legna era molto contesa tra i passeggeri ai tempi in cui La Trochita percorreva in venti ore i 402 chilometri che dividono Esquel da Ingeniero Jacobacci, nella provincia di Rio Negro.
Non era usata solo per riscaldare i vagoni, ma anche per preparare il "mate" e per cuocere la carne.
La guida ci spiega che allora c'era l'abitudine di scendere per sgranchirsi le gambe e risalire poco dopo sul treno che intanto avanzava a passo d'uomo.
La Trochita serviva tutti i paesi lungo la ferrovia, che a loro volta si svilupparono grazie al passaggio del treno.
Più di mille uomini arrivarono da ogni parte del mondo per lavorare alla costruzione delle rotaie.
Il primo treno è partito da Esquel il 25 maggio del 1945 e per anni è stato usato per il trasporto di merci e passeggeri tra Esquel e Jacobacci.
Alla fine degli anni settanta, quando Paul Theroux realizzò il suo viaggio da Boston a Esquel, La Trochita non era il brillante treno turistico di oggi, ma un "samovar demente su ruote" con delle carrozze scricchiolanti su cui viaggiavano persone, lana e legname.

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