lunedì 15 febbraio 2010

ITALIA ("VENETO").

SEGUENDO IL BRENTA.

Anche se Palladio nacque a Padova, dove imparò a fare il marmista, deve il suo nome a Vicenza.
Il suo vero nome era infatti Andrea di Pietro della Gondola, e soltanto dopo che arrivò a Vicenza, accompagnato da un mecenate illuminato, fu soprannominato Palladio, in riferimento alla dea greca Pallade Atena.
Il suo mecenate lo portò poi a Roma a studiare l'architettura classica e lo introdusse agli scritti di Vitruvio, architetto dell'imperatore Augusto.
Quando tornò dai suoi viaggi, nel 1542, Palladio era pronto a trasformare il mondo.
Non bisogna allontanarsi molto da Venezia per ammirare i suoi capolavori.
Seguendo il corso del Brenta, in direzione di Padova, si arriva a una delle più famose ville palladiane, villa Foscari.
E' un edificio che toglie il respiro: è poggiato su un basamento e sembra una reliquia di una grande epoca del passato (la facciata è la copia esatta dell'ingresso di un tempio romano).
La posizione ne accentua lo splendore : sia perchè la villa si erge su una curva del fiume sia perchè affaccia su palazzi moderni.
Fu costruita nel 1560 per la potente famiglia Foscari, ed è nota come La Malcontenta, probabilmente in memoria di una donna della famiglia che fu confinata qui per tenerla lontano da un amante veneziano.
Parte dell'abilità del Palladio consisteva nel riuscire a conciliare l'amore per l'architettura dell'antica Roma (soprattutto templi e terme) con le esigenze dei suoi clienti.
La sua fu l'epoca in cui i veneziani più ricchi cominciavano a trascorrere le giornate nei loro possedimenti fuori città.
Le ville di campagna oggi sembrano solo luoghi di svago (quasi tutte hanno grandi stanze), ma all'epoca c'erano anche ampi spazi destinati alle stalle e ampie soffitte usate come deposito per le granaglie.
Il Veneto non è seducente come il Chianti, né selvaggio come alcune zone dell'Umbria, ma è comunque affascinante.
La cosa più divertente è scoprire le opere di Palladio mentre il paesaggio ti scorre davanti.
Mi dirigo a nord, verso Maser, per vedere villa Barbaro, con gli affreschi del Veronese, una delle ville più belle d'Europa.
Da lì proseguo per Bassano del Grappa, sullo sfondo delle Dolomiti, dove il Palladio fece costruire un ponte coperto di legno per contrastare l'mpeto delle correnti del Brenta.
Il ponte rimase in piedi fino al 1944, quando fu minato dai tedeschi in ritirata.
Quello attuale è una ricostruzione realizzata secondo il progetto originale dell'autore.
Chiuso al traffico, il ponte è diventato una popolare meta per le passeggiate o per un sorso di grappa Nardini in uno dei due caffè sulle sponde.

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