giovedì 18 marzo 2010

INDIA (RISERVA DI "BINSAR" STATO DI "UTTARAKHAND").

IL PEDAGGIO.

Arrivate vicino alla casa sentiamo un canto proveniente dalla finestra al piano superiore.
E' qui che Deepa, la sposa, e tutte le donne della famiglia si sono radunate prima dell'arrivo dello sposo.
Entriamo in una stanza affollata di donne sedute sul pavimento, anziane e giovani.
Indossano dei sari azzurri, rossi e gialli.
Lakshmi, la madre della sposa, rompe il ghiaccio con un abbraccio.
Deepa è fortunata, mi spiegano.
Alcune spose vengono promesse a uomini che vivono in villaggi lontani e spesso non rivedono più le loro famiglie.
Chandan, il futuro marito, abita relativamente vicino e Deepa avrà la possibilità di andare a trovare i suoi abbastanza spesso.
"Cantano perchè sono tristi che la sposa vada via", mi spiega Manisha.
"E perchè ricordano il senso della perdita che hanno provato quando anche loro hanno detto addio alla famiglia".
Una fanfara segnala l'arrivo dello sposo sul tradizionale cavallo bianco.
All'esterno la strada è sbarrata da un gruppo di ragazze con un cartello con scritto "Benvenuto".
E' tradizione che lo sposo paghi loro un pedaggio in denaro e Chandan, un bel ragazzo, non si sottrae.
Nel cortile principale, seduti a terra, due sacerdoti celebrano un rito religioso per accogliere lo sposo intonando canti intorno al fuoco.
Comincia un banchetto a base di ottimi piatti vegetariani e, mentre gli ospiti mangiano, gli sposi si incontrano per la prima volta: una raggiante Deepa esce dalla stanza, felice che Chandan sia un ragazzo simpatico e di bell'aspetto.
Arriva il momento che tutti stanno aspettando.
Il sari della sposa viene annodato alla sciarpa dello sposo e, insieme, la coppia compie sette giri intorno al fuoco, a simboleggiare ciascuna delle vite che trascorreranno insieme.
Mi sento una privilegiata ad assistere a una cerimonia così intima, ma in realtà negli ultimi due anni i paesi della riserva di Binsar si sono abituati ad accogliere i turisti.
Nel 1988 Binsar è stata dichiarata riserva naturale e sono state poste rigide restrizioni.
Si va dal divieto di abbattere gli animali a quello di fargli mangiare i frutti del raccolto, oltre a una serie di limitazioni sulla quantità di legno che si può raccogliere e vendere.
Queste misure hanno ridotto drasticamente il reddito della popolazione, costringendo gran parte degli uomini a emigrare.
Proprio quando i villaggi sembravano ormai sull'orlo dell'abbandono sono stati salvati da Himanshu, anche lui originario della zona, che si è inventato l'idea di Village Ways.


Nessun commento:

Posta un commento