lunedì 28 settembre 2009

LAOS RISERVA NAZ: "BOKEO".

Il contrasto tra Laos e la moderna Thailandia è evidente fin dal momento in cui, varcando il confine a Huay Xai, si entra in questo paese privo di sbocchi sul mare.
Il Laos sembra sospeso tra un accenno di modernità e un presente che, soprattutto nelle campagne, è rimasto quasi immutato nel corso dei secoli.
Le strade costruite di recente sono ancora poco trafficate.
La segnaletica invita i pochi automobilisti a non usare il clacson con troppa disinvoltura.
I boschi coprono gran parte delle montagne, anche se le aziende cinesi e vietnamite che vengono qui per accaparrarsi il legname delle foreste sono sempre più numerose.
Il Laos è scarsamente popolato: pur essendo grande quasi quanto l'Italia, ha un decimo dei suoi abitanti.
Il paese non offre spiagge o un'immagine facilmente riconoscibile e facile da vendere all'estero.
Per questo molti hanno deciso di puntare sull'ecoturismo, un settore in grande espansione.
Il Laos può contare su incredibili paesaggi di montagna e sull'interesse che suscitano le "hill tribes", le popolazioni che nel corso dei secoli sono immigrate da Cina e Tibet per insediarsi in questa zona.
Ogniuna di queste tribù rurali ha una sua lingua e una sua cultura.
Luang Namtha è un'ottima base di partenza per esplorare alcune di queste attrazioni.
Nei dintorni della cittadina, situata in una valle circondata dalle montagne, ci sono diversi insediamenti che sembrano ancora lontani dal ventesimo secolo (figuriamoci dal ventunesimo).
Visito un "supa", un santuario buddista in cima a una collina, con una bellissima vista sulla campagna circostante.


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