mercoledì 23 settembre 2009

ARGENTINA - TILCARA A CAVALLO.

ARGILLA E SABBIA:
Il terzo giorno di viaggio cavalchiamo per sette ore.
Il paesaggio cambia poco alla volta con l'avvicinarsi alla foresta.
La terra diventa rossa, il verde è sempre più intenso e l'aria si fa pesante a causa dell'umidità.
All'imbrunire arriviamo a San Lucas, un villaggio con un centinaio di abitanti che vivono in case costruite con argilla, sabbia e lamiera ondulata.
Si trova in una valle stretta, proprio in cima alle Yungas.
Ci fermiamo nel rancho della signora Ramona.
La sera la guida ci racconta uno degli episodi più curiosi avvenuti in questo villaggio, che come molti altri non ha la corrente elettrica.
"Circa otto anni fa arrivai con un gruppo di turisti.
Il maestro del villaggio mi invitò a vedere la partita di calcio tra Argentina e Colombia.
Dove, se non c'è il segnale?, chiesi.
Il maestro mi portò nel cortile della scuola e mi indicò la cima del monte, dove arrivammo dopo un paio d'ore di cammino.
Lì c'erano altre persone, riunite davanti a una tv alimentata da una batteria d'auto.
Rimanemmo lì, seduti su una roccia e avvolti nelle coperte, ad aspettare l'inizio dell'incontro".
Il quarto e ultimo giorno, cavalchiamo per circa quattro ore a Pena Alta, tra i sentieri della Yunga Jujena, dove ogni tanto s'incrociano tacchini di montagna, pappagalli e tucani.
La cavalcata termina nel Parco nazionale Calilegua, inaugurato nel 1979 per proteggere la foresta di Las Yungas, nel sudest della provincia di Jujuy.
Il progetto è nato dopo che l'azienda Ledesma ha donato parte delle sue terre.
In questo modo si è liberata del costo di salvaguardare un'area di foresta che le fornisce l'acqua necessaria per irrigare le sue piantagioni di canna da zucchero.
In poco più di un secolo, queste hanno preso il posto della parte inferiore della foresta.
La parte alta si è conservata meglio, perchè è troppo inaccessibile per diventare produttiva.
E' in quest'ultima zona che si trovano i 73.306 ettari donati della famiglia Blaquier, proprietaria dell'azienda Ledesma.
Per finire facciamo un bagno nel fiume Valle Grande e arriviamo a San Francisco, un villaggio sulla strada 83, in un bassopiano ai piedi della montagna.
I suoi cinquecento abitanti, quasi tutti pastori e agricoltori, lavorano in piccoli campi dove producono mais, patate, fave e fagioli.
Dopo cento chilometri a cavallo, un grande arrosto corona la nostra traversata.




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